 
Caterina
Moro stava gettando i rifiuti quando ha messo un piede in fallo ed
è precipitata.
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Stava gettando i rifiuti quando un piede messo male, le ha fatto
perdere l'equilibrio e fatta precipitare per più di otto metri.
Caterina Moro avrebbe compiuto 75 anni ad aprile. La donna che
viveva a Lambrugno, frazione di Paularo
, ha perso la vita ieri a causa di un accidentale incidente. I
soccorsi sono stati inutili, il decesso è avvenuto in ambulanza per
arresto cardiaco prima di arrivare all'ospedale di Tolmezzo. Erano
circa le 10 del mattino, quando Caterina è uscita dalla sua
abitazione, doveva raggiungere il piccolo ponticello del "Palucian"
sito in località Trelli, poco distante dalla sua casa. In questa
zona si trova un mulino abbandonato e in quel luogo la Moro voleva
gettare alcuni rifiuti che possono essere smaltiti a cielo aperto.
Un gesto già fatto altre volte, un'azione abitudinaria. Prima di
allontanarsi come sempre aveva avvertito il marito Luciano Gardelli.
I due coniugi vivevano soli, i figli da anni risiedono a Pradamano.
La zona dove Caterina Moro doveva gettare i rifiuti è
caratterizzata da piccoli precipizi e la donna, forse per un eccesso
di sicurezza, è caduta finendo contro i massi sottostanti. Il luogo
dell'incidente si trova tra l'abitato di Lambrugno e Trelli, in un
tratto di strada poco percorso. Il marito, allarmato dal perdurarsi
eccessivo dell'assenza, ha avvertito i parenti ed è corso a
cercarla. Poi la drammatica scoperta, il tentativo di aiutarla e la
chiamata dei soccorsi. Verso le 11 arrivavano sul posto i
carabinieri di Paularo , il soccorso
alpino e i volontari di Paularo e l'elisoccorso.
Le operazioni di recupero del corpo sono durate quasi un'ora.
Caterina era ancora cosciente, ha perfino raccontato di essere
scivolata. Le sue condizioni però si presentavano da subito gravi,
poi il peggioramento e il decesso in ambulanza. Caterina Moro era
una donna ancora in salute, una casalinga. Ha sempre vissuto nel
paese natio di Salino, dove da tutti era molto apprezzata, mentre il
marito per lavoro ha viaggiato molto. Amava la sua famiglia e per
essa ha sempre dato tutto. Prima per la madre, cui è sempre stata
vicina, poi per i due figli e per i nipoti. In maggio avrebbe avuto
la gioia di vedere sposata la nipote Marianna. Era una donna
cordiale, aveva sempre una parola di conforto e per i familiari era
un punto di riferimento. La sua morte lascia un vuoto enorme in
paese e per i tanti parenti che vivono a Lambrugno e con i quali
aveva un rapporto splendido. I figli, sconvolti, hanno raggiunto i
parenti in paese nel pomeriggio e solo il ricordo del sorriso, della
dolcezza e della bontà della madre ha mitigato in parte il dolore
per una morte, che per la sua dinamica, è troppo difficile da
accettare. La cerimonia funebre si terrà con ogni probabilità
domani pomeriggio nella chiesa di Salino.
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