Un
grave episodio e un brutto segnale per la
comunità, ciò che è accaduto a Paularo nei
giorni scorsi. Precisamente mercoledì quando
una bambina romena è stata picchiata dai suoi
coetanei e compagni di scuola nel tragitto che
li portava dall'uscita dell'istituto alla
fermata dell'autobus. Probabilmente come al
solito i bambini hanno iniziato a infastidire
la bambina che a sua volta si è ribellata.
Poi alcuni ragazzi di quarta elementare hanno
cominciato a colpire la studentessa, una, due
volte. Colpi tra bambini che sono capitati a
molte generazioni. Il problema è che stavolta
la ragazza è stata aggredita da un gruppo a
cui si sono aggiunti anche ragazzi più
piccoli, inconsapevoli del fatto che potevano
fare del male alla giovane compagna.La bambina
ha riportato dei leggeri lividi, appena giunta
a casa i genitori si sono accorti che la
figlia era stata bersaglio dei compagni. Il
giorno dopo qualche dolore e la mamma che la
lascia a casa a riposare, mentre maestri e
preside venivano avvertiti dell'episodio. La
prima intenzione della madre della piccola era
quella di rivolgersi ai carabinieri, poi
l'idea di contattare le forze dell'ordine è
rientrata. Il fatto comunque non va
strumentalizzato, più che di intolleranza si
potrebbe trattare di incomprensioni forti con
la nuova alunna che da febbraio si è unita
con la classe di quarta elementare. Colpisce
però che in così poco tempo i compagni di
classe siano già arrivati alle mani. Una
difficile integrazione, la figlia della coppia
romena non era nuova a subire le bravate dei
suoi compagni, ma mercoledì si è arrivati ad
un atto esagerato a cui non si poteva restare
indifferenti.Il preside della scuola di
Paularo Pasquale D'Avolio si è visto
costretto a prendere dei provvedimenti seri
per evitare che simili episodi si possano
ripetere. Saranno due i giorni di sospensione
per i cinque bambini di quarta elementare che
hanno picchiato la bambina straniera. «Un
provvedimento spiega D'Avolio- che serve a
dare un segnale a questi bambini, e che le
famiglie hanno accettato e condiviso». Non
era la prima volta che la bambina romena
subiva le bravate dei suoi compagni, ma mai si
era arrivati alle mani. I maestri delle
elementari di Paularo avevano usato i
rimproveri, avevano cercato di educare i
bambini ad un comportamento più rispettoso
per la compagna. Ma da una parte la ragazza
non si è integrata, dall'altra non è stata
accettata dalla classe. La maestra Luciana De
Colle è fortemente amareggiata dall'episodio
e non vuole esprimere giudizi, sa solo che i
suoi alunni non sono dei violenti.Per altri
maestri il timore è che sia un episodio di
bullismo, che questo gruppo abbia superato un
limite per dei ragazzi così giovani. «La
cosa più brutta continua il preside D'Avolio
è che questi cinque ragazzi hanno aizzato
anche bambini più piccoli. Ci dispiacerebbe
prendere atto di un problema di intolleranza.
Ci sono 59 stranieri a Paularo, 39 romeni e
probabilmente i bambini vanno educati ad
accogliere e ad accettare chi diversamente da
loro non è italiano. Ho paura si tratti di un
episodio di intolleranza visto che la giovane
è stata più volta bersaglio dei ragazzi».
Difficile comunque pensare ad un fatto di
intolleranza, un concetto ancora
incomprensibile per i bambini. Sicuramente però
i ragazzi vanno educati per non rischiare che
una semplice antipatia scolastica si trasformi
in razzismo. La scuola infatti ha già in
mente di chiamare gli ex immigrati per
raccontare agli alunni la loro esperienza
all'estero e come sono stati accolti. Un gesto
importante per far comprendere ai bambini
concetti come integrazione e tolleranza.
Questo sarà l'importante obiettivo
dell'istituto comprensivo di Paularo nei
prossimi mesi perché l'episodio è un brutto
segnale da tenere in considerazione, e come
afferma la maestra Luciana De Colle: «Va
capito cosa ha portato i ragazzi a compiere
questo brutto gesto». |
|
|
|
|