In
paese il fatto è comunque passato inosservato,
anche se le voci riguardo la sospensione di cinque
ragazzi delle elementari sono circolate. Non poteva
essere altrimenti, cinque giovani sospesi alle
elementari è un fatto certamente unico per la
scuola di Paularo che mai aveva preso simili
provvedimenti. Ci si chiede chi siano i cinque
ragazzi e allora partono i commenti: "è figlio
di quello loro abitano a" Il paese vocifera così,
anche se riguardo all'episodio nessuno conosce le
dinamiche. Intanto il preside Pasquale D'Avolio
annuncia: «Lunedì farò con loro il tragitto in
autobus, li accompagnerò personalmente e parlerò
con tutti i bambini». Poi partirà le sospensione,
due giorni a casa a turno per i cinque che hanno
picchiato la compagna romena. Il sindaco di Paularo
preferisce parlare di bravata più che di
intolleranza, di un grave errore di questi ragazzi,
più che episodio di razzismo: «Un gesto
sicuramente da condannare, non si deve alzare le
mani su nessuno. Ma non creiamo allarmismo non si
tratta di intolleranza. A Paularo da oltre due anni
ci sono famiglie romene e non ci sono mai stati
problemi. Va capito cosa è successo realmente e
naturalmente i bambini vanno educati al rispetto.
Per quanto riguarda le decisioni del preside non
entro nel merito». «L'amministrazione continua il
primo cittadino di Paularo - se servirà maggiore
vigilanza all'uscita da scuola si impegnerà a
garantirla. Noi siamo come sempre pronti a
collaborare con la scuola per il bene dei bambini,
fermo restando che questo episodio va condannato ma
non ne va fatto un caso». Anche il parroco Don
Giovanbattista Del Negro abbassa i toni, evitando di
usare termini come razzismo e intolleranza. «L'importante
è che tutte le componenti della comunità lavorino
per fare il bene dei bambini. Va accettata la
diversità e gli alunni vanno educati, dalla scuola,
alle famiglie bisogna lavorare per far capire certi
valori fondamentali ai ragazzi». Una ragazzata, una
bravata, questi sono i termini usati in paese per
quello che è accaduto. E a fare scalpore sono i due
giorni di sospensione. |
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