Noi genitori degli
alunni della quarta elementare di Paularo
desideriamo essere ascoltati per poter fare alcune considerazioni
dopo gli articoli apparsi nei giorni scorsi sui quotidiani
regionali, che purtroppo ci hanno portato alla ribalta della
cronaca.
Lasciando da
parte le varie strumentalizzazioni che si possono fare su questo
caso (delle quali non vogliamo assolutamente entrare a far parte)
ci teniamo a sottolineare che condanniamo senz'altro, senza alcuna
esitazione, quanto accaduto alla bambina di origine rumena (ha
incontrato difficoltà di integrazione, come accade spesso alla
maggior parte degli alunni quando arrivano a metà anno
scolastico); condividiamo inoltre i provvedimenti disciplinari che
sono stati presi nei confronti di alcuni alunni della stessa
classe. Respingiamo con tutte le forze però l'accusa mossa ai
bambini (come pare di aver capito leggendo alcuni articoli) di
essere intolleranti verso le persone di diversa nazionalità. Su
questo punto non possiamo condividere quanto dichiarato dal
dirigente scolastico di Paularo
, che si ostina ad essere timoroso sul fatto che, se la bambina
fosse stata del paese, probabilmente non si sarebbe giunti alle
mani e che, forse e sempre secondo lui, può aver influenzato tale
fatto pure la sindrome dal forest. Episodi simili (lo ripetiamo,
da condannare) si sono verificati alcune volte pure tra bambini
locali, ma mai siamo stati oggetto di attenzione da parte dei
quotidiani che purtroppo dando troppa enfasi e risalto
all'accaduto (pur capendo che i giornalisti devono fare il loro
mestiere) non hanno fatto altro che alimentare polemiche, mettendo
in cattiva luce in particolar modo la classe dei nostri figli e
poi la stessa comunità di Paularo
, che certamente non meritava e non merita tutto questo.
Nella stessa
classe, seppur per un breve periodo, si era inserito un altro
bambino rumeno che con i nostri bambini aveva stretto una solida
amicizia. In altre classi poi ci sono altri bambini sia di
nazionalità rumena (a Paularo
da diversi anni si sono stabilite numerose famiglie provenienti
dalla Romania) che marocchina, con i quali non ci sono mai stati
problemi. Numerosi sono altri esempi che dimostrano la solidarietà
di Paularo verso popolazioni
più bisognose di noi, con varie iniziative prese in merito, come
raccolta di fondi, calendari , adozioni a distanza ecc (alcuni dei
quali citati per la verità dallo stesso preside). Domenica 27
aprile ci siamo riuniti d'urgenza per discutere di quanto
accaduto, e dopo una vivace discussione abbiamo deciso di
richiedere immediatamente un incontro tra noi tutti e la famiglia
della bambina in questione (scambio di opinioni che avremmo voluto
avere senz'altro prima dell'uscita degli articoli sui giornali,
cosa che purtroppo non si è resa possibile). L'incontro si è
tenuto regolarmente la sera successiva, presso l'Istituto
comprensivo di Paularo , con
la presenza pure del Preside e delle insegnanti. Con la famiglia
rumena, dopo aver chiarito la situazione, ci siamo subito capiti e
alla fine ci siamo pure stretti la mano, comprendendo senz'altro
le preoccupazioni della madre che infatti ci ha chiesto che cosa
avremmo fatto noi al suo posto; la stessa si è pure dimostrata
dispiaciuta per tutto il clamore suscitato dall'accaduto.
Non ci siamo
invece purtroppo compresi con il Preside, che è rimasto arroccato
sulle sue posizioni. Chiediamo pertanto che si ponga fine al caso
chiudendo il sipario per il bene di tutti i bambini; ma
riaprendolo invece per invitarvi il 30 maggio ad assistere al
musical su cui la quarta elementare sta lavorando alacremente da
diverso tempo.
I genitori degli
alunni della 4.
elementare di Paularo
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