Dall'abitato di
Paularo capoluogo (per
l'esattezza: dall'abitato di Villa di Mezzo)
si prende la strada che conduce al Passo di
Cason di Lanza. Dopo circa 2,5 km. si lascia
la strada asfaltata per seguire (nel bosco
della Zermula, sulla destra) un sentiero
segnato. In una ventina di minuti di cammino
si raggiunge il piede de "La Palme". Non è
una palma, ma un abete bianco inconfondibile
(gli esperti dicono che abbia superato
abbondantemente i 150 anni di età) . Il suo
fusto principale, inclinato da chissà quale
evento naturale e ripresosi da quel
momentaneo trauma, ha emesso sei virgulti
che oggi appaiono altrettanti fusti secolari
di cospicue dimensioni (il maggiore di
questi ha una circonferenza di quasi 2 metri
e raggiunge oltre 35 metri di altezza). E la
Regione Friuli Venezia Giulia ha voluto
inserirlo nell'elenco dei monumenti
naturali. Alberi cioè talmente importanti
per l'intera comunità da essere ritenuti
degni di tutela e di cura da parte
dell'amministrazione regionale stessa. E ciò
in base ad una specifica legge di
salvaguardia: la L.R. 35 del 1993.
Inizialmente questi monumenti naturali erano
34. Oggi si sono ridotti a 33. Ma pare che
il loro numero sia destinato a ridursi
ancora. Non solo. I ragazzi delle classi
quinte della scuola primaria di
Paularo
, nel libro ("Una Vôte tal Bosc... la
fluitazione nella Val d'Incarojo") da essi
realizzato e di recente presentato
ufficialmente, hanno raccontato la giornata
del "menàu" (boscaiolo), mestiere un tempo
emblematico dell'intera vallata, proprio
attraverso un'immaginaria intervista a "La
Palme". Non poteva quindi che incentrarsi
attorno a "La Palme" la tappa del giro della
nostra regione che, attraverso la
realizzazione di una serie di giornate
ambientali, l'Associazione Forestali
d'Italia (in collaborazione con la Direzione
Generale Agricoltura, Foreste, Parchi e
Montagna) ha organizzato proprio a
Paularo
, puntando alla valorizzazione dei
principali boschi del nostro comprensorio.
Protagonisti (oltre ovviamente a "La Palme")
sono stati i ragazzi dell'Istituto
Comprensivo e, in particolare, gli studenti
del gruppo di Educazione Ambientale
(brillantemente coordinato dal maestro
Marino Silverio), formato soprattutto da
allievi della classi quarta e quinta e prima
e seconda rispettivamente della scuola
primaria e secondaria di primo grado di
Paularo
. La giornata è iniziata proprio nell'aula
magna della scuola di
Paularo , presenti, tra gli
altri, il dirigente scolastico Pasquale
D'Avolio, le guardie forestali della
stazione di Paularo
Giuliano Di Gleria e Denny Del Negro, Romeo
Pittoni (del direttivo dell'Associazione
Forestali d'Italia) e Silvio Moro,
coordinatore ed organizzatore di tutta
l'iniziativa. Momento clou è stato
l'intitolazione delle piante nel bosco della
Zermula. Oltre a "La Palme" (che è stata
dedicata agli allievi dell'Istituto
Comprensivo di
Paularo ), altre due piante di
abete bianco (che con l'abete rosso e il
faggio rappresentano le specie arboree
dominanti della zona) sono stati intitolate
(nei pressi de "La Palme") rispettivamente a
Giovanni Canciani ( che ha tracciato una
significativa storia del rapporto
uomo-albero attraverso la letteratura) e
Nives Romano. Nel bosco hanno voluto essere
presenti anche l'assessore comunale Annino
Unida e il vigile forestale comunale Edoardo
Marussi. |
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