Giovedi, 19 Luglio 2007

L'abete bianco di Paularo è un monumento naturale dedicato agli studenti

 
Dall'abitato di Paularo capoluogo (per l'esattezza: dall'abitato di Villa di Mezzo) si prende la strada che conduce al Passo di Cason di Lanza. Dopo circa 2,5 km. si lascia la strada asfaltata per seguire (nel bosco della Zermula, sulla destra) un sentiero segnato. In una ventina di minuti di cammino si raggiunge il piede de "La Palme". Non è una palma, ma un abete bianco inconfondibile (gli esperti dicono che abbia superato abbondantemente i 150 anni di età) . Il suo fusto principale, inclinato da chissà quale evento naturale e ripresosi da quel momentaneo trauma, ha emesso sei virgulti che oggi appaiono altrettanti fusti secolari di cospicue dimensioni (il maggiore di questi ha una circonferenza di quasi 2 metri e raggiunge oltre 35 metri di altezza). E la Regione Friuli Venezia Giulia ha voluto inserirlo nell'elenco dei monumenti naturali. Alberi cioè talmente importanti per l'intera comunità da essere ritenuti degni di tutela e di cura da parte dell'amministrazione regionale stessa. E ciò in base ad una specifica legge di salvaguardia: la L.R. 35 del 1993. Inizialmente questi monumenti naturali erano 34. Oggi si sono ridotti a 33. Ma pare che il loro numero sia destinato a ridursi ancora. Non solo. I ragazzi delle classi quinte della scuola primaria di Paularo , nel libro ("Una Vôte tal Bosc... la fluitazione nella Val d'Incarojo") da essi realizzato e di recente presentato ufficialmente, hanno raccontato la giornata del "menàu" (boscaiolo), mestiere un tempo emblematico dell'intera vallata, proprio attraverso un'immaginaria intervista a "La Palme". Non poteva quindi che incentrarsi attorno a "La Palme" la tappa del giro della nostra regione che, attraverso la realizzazione di una serie di giornate ambientali, l'Associazione Forestali d'Italia (in collaborazione con la Direzione Generale Agricoltura, Foreste, Parchi e Montagna) ha organizzato proprio a Paularo , puntando alla valorizzazione dei principali boschi del nostro comprensorio. Protagonisti (oltre ovviamente a "La Palme") sono stati i ragazzi dell'Istituto Comprensivo e, in particolare, gli studenti del gruppo di Educazione Ambientale (brillantemente coordinato dal maestro Marino Silverio), formato soprattutto da allievi della classi quarta e quinta e prima e seconda rispettivamente della scuola primaria e secondaria di primo grado di Paularo . La giornata è iniziata proprio nell'aula magna della scuola di Paularo , presenti, tra gli altri, il dirigente scolastico Pasquale D'Avolio, le guardie forestali della stazione di Paularo Giuliano Di Gleria e Denny Del Negro, Romeo Pittoni (del direttivo dell'Associazione Forestali d'Italia) e Silvio Moro, coordinatore ed organizzatore di tutta l'iniziativa. Momento clou è stato l'intitolazione delle piante nel bosco della Zermula. Oltre a "La Palme" (che è stata dedicata agli allievi dell'Istituto Comprensivo di Paularo ), altre due piante di abete bianco (che con l'abete rosso e il faggio rappresentano le specie arboree dominanti della zona) sono stati intitolate (nei pressi de "La Palme") rispettivamente a Giovanni Canciani ( che ha tracciato una significativa storia del rapporto uomo-albero attraverso la letteratura) e Nives Romano. Nel bosco hanno voluto essere presenti anche l'assessore comunale Annino Unida e il vigile forestale comunale Edoardo Marussi.

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