Giovedi, 26 Ottobre 2006

Fondi per l'acquedotto

 
La Regione si è mossa sulla questione dell'emergenza idrica in montagna e saranno ben undici i comuni della Carnia che beneficeranno del finanziamento statale previsto dalla legge del 2000. Dei 3 milioni di euro stanziati ben il 60\% andrà al Comune di Paularo che necessitava di urgenti interventi. Infatti l'acquedotto del paese è da anni a cielo aperto e l'acqua, se pur risultante potabile, è sempre a forte rischio di contaminazione. Ora finalmente la questione acquedotto può essere risolta. Infatti il problema principale era rappresentato dal cofinanziamento, che la legge prevedeva a carico del gestore del servizio idrico almeno nel 30\% degli interventi. Paularo non ha ancora scelto il proprio gestore, infatti i termini per entrare in Carniacque sono scaduti, come ha precisato il sindaco Maurizio Vuerli nel consiglio di luglio, ma il Comune entrerà a far parte dell'Ato provinciale e quest'ultimo indicherà il gestore, con ogni probabilità Carniacque spa. Dal 2007 allora Paularo si troverebbe senza l'onere del cofinanziamento e potrà intervenire. Il Comune ha già fatto avere alla Regione il piano per il miglioramento dell'approvvigionamento idropotabile del territorio e sono pronti 2 milioni di euro per il ripristino della captazione alle sorgenti e la sostituzione delle condotte danneggiate.

«La notizia - dice il sindaco Vuerli - ci è giunta tramite lettera della Regione con allegato la firma del ministro dell'ambiente in data 12 maggio 2006». E continua: «Sono soddisfatto, finalmente si riuscirà a risolvere l'annoso problema dell'acqua a cielo aperto, con relativa intubazione sotterranea della condotta». I tempi naturalmente non saranno immediati, ma quanto prima la Val d'Incarojo potrà ricominciare a bere la propria acqua senza alcun timore.

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