La Regione si è mossa sulla questione
dell'emergenza idrica in montagna e saranno
ben undici i comuni della Carnia che
beneficeranno del finanziamento statale
previsto dalla legge del 2000. Dei 3 milioni
di euro stanziati ben il 60\% andrà al
Comune di Paularo
che necessitava di urgenti interventi.
Infatti l'acquedotto del paese è da anni a
cielo aperto e l'acqua, se pur risultante
potabile, è sempre a forte rischio di
contaminazione. Ora finalmente la questione
acquedotto può essere risolta. Infatti il
problema principale era rappresentato dal
cofinanziamento, che la legge prevedeva a
carico del gestore del servizio idrico
almeno nel 30\% degli interventi.
Paularo
non ha ancora scelto il proprio gestore,
infatti i termini per entrare in Carniacque
sono scaduti, come ha precisato il sindaco
Maurizio Vuerli nel consiglio di luglio, ma
il Comune entrerà a far parte dell'Ato
provinciale e quest'ultimo indicherà il
gestore, con ogni probabilità Carniacque
spa. Dal 2007 allora
Paularo si troverebbe senza
l'onere del cofinanziamento e potrà
intervenire. Il Comune ha già fatto avere
alla Regione il piano per il miglioramento
dell'approvvigionamento idropotabile del
territorio e sono pronti 2 milioni di euro
per il ripristino della captazione alle
sorgenti e la sostituzione delle condotte
danneggiate.
«La notizia - dice il sindaco Vuerli - ci
è giunta tramite lettera della Regione con
allegato la firma del ministro dell'ambiente
in data 12 maggio 2006». E continua: «Sono
soddisfatto, finalmente si riuscirà a
risolvere l'annoso problema dell'acqua a
cielo aperto, con relativa intubazione
sotterranea della condotta». I tempi
naturalmente non saranno immediati, ma
quanto prima la Val d'Incarojo potrà
ricominciare a bere la propria acqua senza
alcun timore. |
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