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«Cari
professori, se non avete
intenzioni serie, non scegliete Paularo
». Detto dal preside di una
scuola che da tempo immemore si
dibatte con il valzer dei docenti
e che vanta meno della metà di
insegnanti di ruolo, sembra quasi
un paradosso. Ma Pasquale D'Avolio
non è affatto vittima di un colpo
di sole. Alla vigilia delle nomine
in ruolo (che si apriranno oggi a
Pordenone con le prime immissioni
in ruolo degli ordinaristi), il
suo invito, che suona come il più
classico degli annunci
matrimoniali ("AAA docenti
cercasi. Astenersi
perditempo") ha motivazioni
solide. «La novità di
quest'anno, introdotta da una
nuova norma, è che i docenti -
che, secondo il contratto,
sarebbero stati obbligati a
stabilirsi per almeno due anni
nella sede scelta - possano
considerare la prima scuola scelta
dopo il ruolo come una sede
provvisoria, con la possibilità
di cambiare istituto dall'anno
successivo. In questo modo
rischiamo che gli insegnanti,
allettati dal bonus del raddoppio
del punteggio, scelgano Paularo
per poi abbandonarci al nostro
destino dopo un anno, con un nuovo
turnover».
Come dire, oltre il danno, la
beffa. Da qui l'inedito monito di
D'Avolio: «Invito caldamente i
professori a non scegliere Paularo
, a meno che non abbiano
intenzione di restarci». Perché,
in caso contrario, o ci rimarranno
con le buone, o non è escluso che
si ricorra alle
"cattive", li ammonisce
il preside. «O un docente
sceglierà la nostra scuola per
fermarsi qui, oppure faremo di
tutto perché non abbia la
possibilità di andarsene.
Cercheremo di trattenere i nostri
nuovi insegnanti con ogni mezzo».
Prof avvisato, mezzo salvato.
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