Una
"cordata"
di
sindaci
per
mettere
fine al
valzer
dei
supplenti
in
montagna.
L'idea
parte
dal
Comune
di Paularo
, che,
con una
delibera
di
giunta
approvata
all'unanimità
il 28
gennaio,
ha già
chiesto
ufficialmente
al
presidente
della
Regione
Tondo di
modificare
l'articolo
17 della
legge
regionale
13/01,
che già
prevede
un
incentivo
di 1500
euro
all'anno
(il
bando di
assegnazione
uscirà
sul Bur
a
febbraio),
ma solo
per i
docenti
di ruolo
che
trasferiscono
la loro
residenza
in
montagna
per
almeno 5
anni. «Non
basta
sostenere
gli
insegnanti
di
ruolo.
Per
fermare
il
turnover,
bisogna
prevedere
incentivi
anche
per i
precari
che
decidono
di
restare
in
montagna
per
brevi
periodi.
Certo,
mettendo
dei
paletti:
almeno
due anni
nello
stesso
istituto,
anche se
l'optimum
sarebbero
i tre
anni per
completare
il
ciclo.
Inoltre,
bisognerebbe
dare
incentivi
anche ai
docenti
che
trasferiscono
il
proprio
domicilio
in
montagna»,
spiega
il
sindaco
di Paularo
Sergio
Tiepolo,
che,
proprio
ieri è
andato a
Trieste
per
portare
la cosa
all'attenzione
di
Tondo.
Ma
questo
è solo
il primo
passo.
«Ho
inviato
la
delibera
a tutti
i 27
sindaci
della
Carnia,
perché
la
facciano
propria,
la
sottopongano
ai
consigli
comunali
per
l'approvazione
e quindi
la
inviino
anche
loro in
Regione
per
chiedere
l'urgente
variazione
della
legge.
Questo
per dare
l'opportunità
ai
nostri
ragazzi
di
studiare
meglio»,
spiega
Tiepolo,
che ieri
sera ha
avviato
il primo
tam-tam
fra
sindaci
al
direttivo
del
comprensorio
montano.
«E' la
prima
volta
che
parte
un'iniziativa
del
genere
dalla
Carnia:
abbiamo
voluto
fare da
capofila
perché
ci
crediamo
fortemente.
A Paularo
, a
settembre,
per
accogliere
i
docenti,
ci sarà
anche il
nuovo
ostello
da 20
posti.
Agevoleremo
chi ci
garantirà
una
permanenza
biennale,
anche
con un
affitto
"di
favore"».
Se il
preside
di Paularo
Pasquale
D'Avolio,
che pure
plaude
all'iniziativa
trova il
dispositivo
«un po'
limitato
perché
non
risolve
il
problema
di
"garantire"
la
permanenza
dei
docenti
in
montagna»,
anche il
mondo
sindacale
dimostra
un
apprezzamento.
Come
spiega
Antonio
Luongo (Cgil),
«Sono
d'accordo
con il
sindaco
sulla
necessità
di
estendere
gli
incentivi
anche ai
precari.
Ma per
garantire
la loro
permanenza
3
milioni
all'anno
non
bastano:
bisognerebbe
assicurare
loro
anche il
pagamento
dell'affitto.
La vera
garanzia
di una
continuità
didattica,
però,
sarebbe
rendere
di ruolo
tutto il
personale
delle
scuole
montane».
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