Giovedì, 30 Gennaio 2003

Cordata di sindaci per la scuola

Chiedono la modifica della legge: incentivi per i precari che insegnano in montagna

Una "cordata" di sindaci per mettere fine al valzer dei supplenti in montagna. L'idea parte dal Comune di Paularo , che, con una delibera di giunta approvata all'unanimità il 28 gennaio, ha già chiesto ufficialmente al presidente della Regione Tondo di modificare l'articolo 17 della legge regionale 13/01, che già prevede un incentivo di 1500 euro all'anno (il bando di assegnazione uscirà sul Bur a febbraio), ma solo per i docenti di ruolo che trasferiscono la loro residenza in montagna per almeno 5 anni. «Non basta sostenere gli insegnanti di ruolo. Per fermare il turnover, bisogna prevedere incentivi anche per i precari che decidono di restare in montagna per brevi periodi. Certo, mettendo dei paletti: almeno due anni nello stesso istituto, anche se l'optimum sarebbero i tre anni per completare il ciclo. Inoltre, bisognerebbe dare incentivi anche ai docenti che trasferiscono il proprio domicilio in montagna», spiega il sindaco di Paularo Sergio Tiepolo, che, proprio ieri è andato a Trieste per portare la cosa all'attenzione di Tondo. Ma questo è solo il primo passo.

«Ho inviato la delibera a tutti i 27 sindaci della Carnia, perché la facciano propria, la sottopongano ai consigli comunali per l'approvazione e quindi la inviino anche loro in Regione per chiedere l'urgente variazione della legge. Questo per dare l'opportunità ai nostri ragazzi di studiare meglio», spiega Tiepolo, che ieri sera ha avviato il primo tam-tam fra sindaci al direttivo del comprensorio montano. «E' la prima volta che parte un'iniziativa del genere dalla Carnia: abbiamo voluto fare da capofila perché ci crediamo fortemente. A Paularo , a settembre, per accogliere i docenti, ci sarà anche il nuovo ostello da 20 posti. Agevoleremo chi ci garantirà una permanenza biennale, anche con un affitto "di favore"». Se il preside di Paularo Pasquale D'Avolio, che pure plaude all'iniziativa trova il dispositivo «un po' limitato perché non risolve il problema di "garantire" la permanenza dei docenti in montagna», anche il mondo sindacale dimostra un apprezzamento. Come spiega Antonio Luongo (Cgil), «Sono d'accordo con il sindaco sulla necessità di estendere gli incentivi anche ai precari. Ma per garantire la loro permanenza 3 milioni all'anno non bastano: bisognerebbe assicurare loro anche il pagamento dell'affitto. La vera garanzia di una continuità didattica, però, sarebbe rendere di ruolo tutto il personale delle scuole montane».

Torna al Sommario delle News