Durante la
seduta dell'ultimo consiglio comunale il consigliere di
minoranza Daniele Di Gleria ha sollevato un problema di
carattere nazionale, ma che coinvolge anche Paularo .
Infatti un mese fa (la sentenza è stata pubblicata il 10
ottobre scorso) la Corte Costituzionale ha dichiarato
incostituzionali "le norme di legge che prevedono
l'obbligo degli utenti del servizio idrico di pagare i
canoni di depurazione anche in assenza del servizio di
depurazione delle acque". E questo è proprio il caso
del comune della Val d'Incarojo, come ha prontamente
segnalato Di Gleria al primo cittadino di Paularo .
Il sindaco
Maurizio Vuerli, non indifferente all'osservazione, ha
voluto subito chiarire che la questione la stanno già
trattando gli organi nazionali dell'Anci. Una risposta che
non ha soddisfatto però Di Gleria, il quale, assieme al
gruppo di opposizione, ha voluto subito informare i
cittadini del paese carnico tramite dei volantini
distribuiti alcuni giorni fa. «Capisco che si tratta di una
questione delicata per le amministrazioni ha dichiarato il
consigliere Di Gleria ma i cittadini devono essere prima di
tutto informati e poi rimborsati se, come dice la Corte
Costituzionale, sono stati versati soldi ingiustamente».
E la gente
di Paularo ha trovato allegato al volantino informativo
anche dei moduli da compilare per chiedere un regolare
rimborso al comune, cosa che hanno già fatto in molti. «Ora
non so in che modo le amministrazioni possano restituire
queste cifre prosegue Di Gleria ma in qualche maniera i
cittadini devono avere le garanzie di aver versato tasse per
una causa giusta, non per qualcosa che non c'è». «Io mi
auguro conclude il consigliere - che nei prossimi giorni si
faccia un incontro con il sindaco Vuerli per discutere di
una questione che interessa la nostra comunità». E intanto
in paese i moduli per chiedere il rimborso per il depuratore
fantasma continuano ad essere distribuiti.
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