Non si placa
a Paularo la polemica riguardo la questione depuratori. Dopo
che la corte costituzionale ha dichiarato incostituzionali
le norme di legge che prevedono l'obbligo degli utenti del
servizio idrico di pagare i canoni di depurazione anche in
assenza del servizio; i cittadini hanno subito recapitato in
comune le domande di rimborso, accogliendo l'invito
dell'opposizione che aveva distribuito in paese volantini
informativi e i moduli per richiedere regolarmente la
restituzione delle somme versate all'amministrazione. La
questione rimane ancora aperta oltre che non completamente
chiara e la comunicazione va avanti a suon di avvisi (il
sindaco) e volantini (l'opposizione). Il primo cittadino
Maurizio Vuerli ha pubblicato nella giornata di ieri un
avviso precisando che "la relativa domanda deve
comunque essere presentata in bollo (euro 14,62)" e
comunicando inoltre "che questa Amministrazione darà
corso ad eventuali rimborsi solo in presenza di specifiche
normative che verranno definite in sede governativa ed in
esito agli incontri in atto con la Associazione Nazionale
dei Comuni". Pronta la risposta del consigliere Di
Gleria e del gruppo di opposizione con un volantino dove
viene sottolineato che "al modulo di rimborso del
canone non va applicata alcuna marca da bollo". Il
rischio di incorrere in eventuali contravvenzioni non ci
sarebbe quindi secondo Di Gleria che dichiara di aver
contattato preventivamente l'agenzia delle entrate. Il
problema dei depuratori fantasma (che nella Val d'Incarojo
esiste ma non è attivo) rimane comunque questione nazionale
e solo gli organi dell'Anci potranno dare risposte precise,
anche se forse sarebbe utile per i cittadini un incontro
chiarificatore, organizzato in sintonia da maggioranza e
minoranza. |
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