Era
scomparsa da giorni, dopo aver lasciato la sua casa di
Dierico per una passeggiata. Ieri è stato scoperto da
alcuni volontari il corpo di Alice Fabiani, in un rio dove
la donna è caduta nel corso della sua escursione. Le
ricerche erano state difficoltose, nonostante l'impiego di
tante persone e dell'elicottero, a causa della neve caduta
la scorsa settimana.
Dopo
undici giorni di ricerche recuperato a Paularo il
corpo della sessantacinquenne Alice Fabiani |
È
stato ritrovato dopo undici giorni di ricerche il
corpo di Alice Fabiani, la donna di Dierico
scomparsa il 17 marzo. Da quel sabato non si avevano
più notizie della sessantacinquenne che era andata
sui monti sovrastanti Dierico per una delle sue
consuete passeggiate, ma non ne aveva fatto ritorno.
Le ricerche non avevano dato esito ed erano state
interrotte a causa delle intense nevicate della
settimana scorsa. I volontari, però, non hanno
smesso di cercarla. Mentre i familiari hanno
continuato a sperare in ulteriori segnalazioni, dopo
quelle che indicavano la presenza della donna nelle
zone di Moggio Udinese. Ieri la tragica scoperta.
Alice Fabiani è stata ritrovata priva di vita nel
rio Forchiutta, lontano dai territori battuti
durante la ricerca, in una zona non particolarmente
impervia, ma piuttosto distante dal paese.I due
escursionisti che avevano visto la donna per
l'ultima volta, avevano segnalato che era diretta
verso Forchiutta. Probabilmente da quella zona stava
facendo ritorno o si stava recando, quando è
scivolata nel torrente morendo, con ogni probabilità,
all'istante. Circa 300 metri di dislivello separano
Forchiutta dalla zona del ritrovamento, avvenuto
nella mattinata di ieri. Sono stati tre volontari,
tra cui il genero della donna, Cristian Adami, a
notare il corpo verso le 10.Luigi Dereani ha visto
una figura insaccata nel torrente, la donna era
finita contro un masso. Mezzora dopo sono arrivati i
volontari del Soccorso alpino di Forni Avoltri, la
Guardia di finanza e i carabinieri di Tolmezzo.
L'operazione di recupero del corpo non è stata
facile. Solo alle 11.30, con l'elicottero messo a
disposizione dalla Protezione civile, è stato
possibile rimuovere la salma, che ora si trova nella
cella mortuaria del cimitero di Paularo. A quanto
pare le cause dell'incidente sono accidentali o
dovuto a un malore. Alice Fabiani probabilmente è
scivolata ed è precipitata lungo una scarpata di
circa tre metri. Cadendo ha battuto la testa
procurandosi un grave trauma. Delle escoriazioni
sulle mani fanno pensare che abbia cercato di
proteggersi la schiena.
Alice Fabiani lascia il marito Giocondo
Pellizzotti e le figlie Soraia e Caterina. I
funerali si svolgeranno probabilmente nella giornata
di domani Venerdi 30 Marzo.
L'ha
trovata il genero Cristian: «Era caduta tra i
massi del rio Forchiutta, è stato difficile
trovarla» |
È
stata una giornata drammatica quella di ieri
per Dierico. La comunità si è stretta
attorno alla famiglia di Alice Fabiani: il
marito e le due figlie, con cui la donna aveva
una rapporto splendido. Tra i tre volontari
che hanno ritrovato il corpo c'era il genero
Cristian Adami, marito di Soraia. È lui
stesso a raccontare quei tragici momenti: «L'abbiamo
trovata nel torrente, dietro a un masso. Lei
stava sicuramente tornando verso casa, non
poteva essersi persa , quella zona la
conosceva benissimo. Lo zio aveva una malga a
Forchiutta e Alice sapeva dove stava andando.
Purtroppo è stata una tragica fatalità». «Le
speranze non erano mai venute meno - dice
Adami -, perché le segnalazioni che erano
arrivate ci facevano essere fiduciosi che
Alice fosse ancora viva». Purtroppo non è
stato così e ieri proprio il genero, assieme
al cugino Lionello Fabiani e al compaesano
Luigi Dereani, ha ritrovato il corpo della
donna.
Le ricerche ormai erano sospese, ma appena
il tempo lo ha concesso loro hanno
ricominciato a cercare. «Era difficile
trovarla - spiega Adami -, i soccorritori
hanno fatto il massimo». La zona del
ritrovamento non era stata battuta
sistematicamente e il coordinatore dei
soccorsi, il volontario del Cnsas Alberto
Cella, aveva già stabilito che appena
possibile si sarebbe ripreso da quel punto. «Da
quelle parti - confida lo stesso Cella -
l'elicottero aveva già controllato, ma era
veramente impossibile avvistare il corpo». «Non
è stato facile recuperarlo - racconta -
abbiamo dovuto calare lo spezzone di sicurezza
e usare un gancio baricentrico. È stata
un'operazione che ha comportato qualche
rischio».
Alice Fabiani era molto conosciuta e le
figlie da circa un mese gestivano il bar del
paese. Con lei tutti avevano un buon rapporto,
sempre si prestava a dare un aiuto in paese
quando ce n'era bisogno. A Dierico la
ricordano come una donna buona, che amava
profondamente la propria famiglia.
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