Giovedi, 29 Marzo 2007

Trovata morta la donna di Paularo I volontari scoprono il corpo in un rio

 
Era scomparsa da giorni, dopo aver lasciato la sua casa di Dierico per una passeggiata. Ieri è stato scoperto da alcuni volontari il corpo di Alice Fabiani, in un rio dove la donna è caduta nel corso della sua escursione. Le ricerche erano state difficoltose, nonostante l'impiego di tante persone e dell'elicottero, a causa della neve caduta la scorsa settimana.

 

Dopo undici giorni di ricerche recuperato a Paularo il corpo della sessantacinquenne Alice Fabiani
È stato ritrovato dopo undici giorni di ricerche il corpo di Alice Fabiani, la donna di Dierico scomparsa il 17 marzo. Da quel sabato non si avevano più notizie della sessantacinquenne che era andata sui monti sovrastanti Dierico per una delle sue consuete passeggiate, ma non ne aveva fatto ritorno. Le ricerche non avevano dato esito ed erano state interrotte a causa delle intense nevicate della settimana scorsa. I volontari, però, non hanno smesso di cercarla. Mentre i familiari hanno continuato a sperare in ulteriori segnalazioni, dopo quelle che indicavano la presenza della donna nelle zone di Moggio Udinese. Ieri la tragica scoperta. Alice Fabiani è stata ritrovata priva di vita nel rio Forchiutta, lontano dai territori battuti durante la ricerca, in una zona non particolarmente impervia, ma piuttosto distante dal paese.I due escursionisti che avevano visto la donna per l'ultima volta, avevano segnalato che era diretta verso Forchiutta. Probabilmente da quella zona stava facendo ritorno o si stava recando, quando è scivolata nel torrente morendo, con ogni probabilità, all'istante. Circa 300 metri di dislivello separano Forchiutta dalla zona del ritrovamento, avvenuto nella mattinata di ieri. Sono stati tre volontari, tra cui il genero della donna, Cristian Adami, a notare il corpo verso le 10.Luigi Dereani ha visto una figura insaccata nel torrente, la donna era finita contro un masso. Mezzora dopo sono arrivati i volontari del Soccorso alpino di Forni Avoltri, la Guardia di finanza e i carabinieri di Tolmezzo. L'operazione di recupero del corpo non è stata facile. Solo alle 11.30, con l'elicottero messo a disposizione dalla Protezione civile, è stato possibile rimuovere la salma, che ora si trova nella cella mortuaria del cimitero di Paularo. A quanto pare le cause dell'incidente sono accidentali o dovuto a un malore. Alice Fabiani probabilmente è scivolata ed è precipitata lungo una scarpata di circa tre metri. Cadendo ha battuto la testa procurandosi un grave trauma. Delle escoriazioni sulle mani fanno pensare che abbia cercato di proteggersi la schiena.

Alice Fabiani lascia il marito Giocondo Pellizzotti e le figlie Soraia e Caterina. I funerali si svolgeranno probabilmente nella giornata di domani Venerdi 30 Marzo.

L'ha trovata il genero Cristian: «Era caduta tra i massi del rio Forchiutta, è stato difficile trovarla»
È stata una giornata drammatica quella di ieri per Dierico. La comunità si è stretta attorno alla famiglia di Alice Fabiani: il marito e le due figlie, con cui la donna aveva una rapporto splendido. Tra i tre volontari che hanno ritrovato il corpo c'era il genero Cristian Adami, marito di Soraia. È lui stesso a raccontare quei tragici momenti: «L'abbiamo trovata nel torrente, dietro a un masso. Lei stava sicuramente tornando verso casa, non poteva essersi persa , quella zona la conosceva benissimo. Lo zio aveva una malga a Forchiutta e Alice sapeva dove stava andando. Purtroppo è stata una tragica fatalità». «Le speranze non erano mai venute meno - dice Adami -, perché le segnalazioni che erano arrivate ci facevano essere fiduciosi che Alice fosse ancora viva». Purtroppo non è stato così e ieri proprio il genero, assieme al cugino Lionello Fabiani e al compaesano Luigi Dereani, ha ritrovato il corpo della donna.

Le ricerche ormai erano sospese, ma appena il tempo lo ha concesso loro hanno ricominciato a cercare. «Era difficile trovarla - spiega Adami -, i soccorritori hanno fatto il massimo». La zona del ritrovamento non era stata battuta sistematicamente e il coordinatore dei soccorsi, il volontario del Cnsas Alberto Cella, aveva già stabilito che appena possibile si sarebbe ripreso da quel punto. «Da quelle parti - confida lo stesso Cella - l'elicottero aveva già controllato, ma era veramente impossibile avvistare il corpo». «Non è stato facile recuperarlo - racconta - abbiamo dovuto calare lo spezzone di sicurezza e usare un gancio baricentrico. È stata un'operazione che ha comportato qualche rischio».

Alice Fabiani era molto conosciuta e le figlie da circa un mese gestivano il bar del paese. Con lei tutti avevano un buon rapporto, sempre si prestava a dare un aiuto in paese quando ce n'era bisogno. A Dierico la ricordano come una donna buona, che amava profondamente la propria famiglia.

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