Con un certo stupore
apprendiamo dall'articolo a firma del giornalista Riccardo De
Toma sull'edizione del 13 agosto 2008 che il comune di Paularo
, in base agli esiti della ricerca statistica commissionata da
Confcommercio e Legambiente, sarebbe a rischio di sparire
"cancellato dalla carta geografica". Ci si chiede
preliminarmente se il curatore della ricerca si sia mai
addentrato nella Val d'Incarojo. Se lo avesse fatto
probabilmente avrebbe scoperto una realtà socio economica di
gran lunga diversa e più articolata di quella che emerge dai
dati della ricerca. In primo luogo l'entità demografica del
Comune (secondo solo a Tolmezzo tra i 28 Comuni della Carnia),
un tasso di natalità tra i più elevati del comprensorio
montano, la presenza di strutture scolastiche e socio
assistenziali, di un tessuto economico che, seppure fragile,
permette di mantenere la presenza dell'elemento umano sul
territorio, nonostante le mille difficoltà del vivere in
montagna.
Avrebbe scoperto soprattutto
qualche cosa che sfugge agli strumenti, seppure raffinati,
della indagine statistica assunta a scienza esatta: la identità
storica, culturale, linguistica, in una parola l'anima sociale
quale caratteristica unica e irripetibile di cui è dotato
ogni singolo piccolo paese, tanto più se "a rischio
insediativo" come definito con neologismo tecnicistico
per niente significante. D'altro canto abbondano nella
letteratura le più varie definizioni sulla statistica,
partendo dal celeberrimo pollo di Trilussa a quella di Evan
Esar per il quale essa è l'unica scienza che permette ad
esperti diversi, usando gli stessi numeri, di trarre diverse
conclusioni. Forse non è questa la sede per confutare i dati
tecnici, probabilmente esatti, della ricerca, ma il
riferimento, seppur immaginifico ad un evento quale ...sacchi
di sabbia alla finestra per salvaguardare le identità... in
nome di un preteso efficientismo imposto dall'esterno, suona
del tutto fuori luogo dimostrando superficialità nell'analisi
ed estraneità al contesto reale delle soluzioni proposte.
Sentirsi degnamente rappresentati o meno da un sindaco che sia
espressione della propria comunità, spetta unicamente ai
componenti della stessa, sia essa di duecento o di duemila
unità.(*) sindaco di Paularo
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