Pasquale
D'Avolio,
preside
dell'istituto
comprensivo
di
Paularo
,
ha
sollevato
il
problema
della
continuità
didattica
in
montagna.
Questa,
chiamata
da
D'Avolio
"ultima
battaglia",
è
giunta
martedì
scorso
ad
un
punto
importante.
Infatti
a
Udine
si
è
riunito
per
la
prima
volta
il
gruppo
di
lavoro
che
prevede
di
migliorare
la
legge
regionale
sul
diritto
allo
studio,
così
da
eliminare
il
turn-over
docenti.
-
È
soddisfatto
del
risultato?
«Siamo
riusciti
a
portare
all'attenzione
pubblica
un
problema
che
ci
assilla
da
anni
e
questo
è
stato
fondamentale.
I
risultati
ottenuti
al
momento
in
parte
mi
soddisfano.
A
livello
regionale
sono
convinto
che
nei
prossimi
incontri
focalizzeremo
i
cambiamenti
da
effettuare
sulla
legge.
Rimane
da
affrontare
l'aspetto
nazionale,
dove
mi
aspetto
risposte
dal
ministro
alla
Pubblica
Istruzione
Fioroni».
-
All'incontro
di
martedì
scorso
lei
ha
sollevato
il
problemadegl
incentivi.
«Ordinarie
storie
di
burocrazia.
A
partire
da
quest'anno
il
bando
per
gli
incentivi
agli
insegnanti
viene
gestito
dalla
Comunità
montana.
Loro
dicono
che
per
una
serie
di
difficoltà
non
è
ancora
stato
fatto,
in
quanto
prima
deve
essere
approvato
il
programma
annuale
della
Regione.
In
conclusione
il
bando
per
il
2006/2007
arriverà
con
un
anno
di
ritardo».-
Qual
è
l'umore
dei
docenti
nella
scuola
di
Paularo
?
«Sono
stati
critici
rispetto
all'autogestione,
come
fossero
loro
responsabili
di
questa
situazione.
Vanno
capiti
anche
gli
insegnanti
che,
per
esempio,
sono
venuti
a
lavorare
in
montagna
per
il
doppio
punteggio
abolito
proprio
quest'anno».
-
Possibile
che
l'unico
rimedio
siano
gli
incentivi
e
la
strada
delle
nomine
triennali
risulti
impraticabile?
«Soprattutto
i
sindacati
hanno
sollevato
obiezioni,
dicono
che
ci
siano
dei
problemi
tecnici,
che
per
esempio
il
Trentino
rispetto
alle
altre
regioni
italiane
non
ha.
Proporrò
al
tavolo
di
lavoro
di
utilizzare
il
Friuli
come
zona
sperimentale
in
cui
avviare
le
nomine
triennali».
-
Teme
per
il
futuro
della
scuola
di
Paularo
?
«No,
la
chiusura
della
scuola
non
è
un'ipotesi
realistica».
-
Vincerà
questa
sua
battaglia?
«Se
a
livello
nazionale
fosse
affermato
che
si
possano
dare
cattedre
triennali
sarebbe
una
grande
conquista.
Magari
non
otterrò
il
massimo,
ma
ci
spero».