Martedi, 10 Aprile 2007

Scuola, nomine sperimentali

Parla D’Avolio, Tre anni in montagna

Pasquale D'Avolio, preside dell'istituto comprensivo di Paularo , ha sollevato il problema della continuità didattica in montagna. Questa, chiamata da D'Avolio "ultima battaglia", è giunta martedì scorso ad un punto importante. Infatti a Udine si è riunito per la prima volta il gruppo di lavoro che prevede di migliorare la legge regionale sul diritto allo studio, così da eliminare il turn-over docenti.

- È soddisfatto del risultato?

«Siamo riusciti a portare all'attenzione pubblica un problema che ci assilla da anni e questo è stato fondamentale. I risultati ottenuti al momento in parte mi soddisfano. A livello regionale sono convinto che nei prossimi incontri focalizzeremo i cambiamenti da effettuare sulla legge. Rimane da affrontare l'aspetto nazionale, dove mi aspetto risposte dal ministro alla Pubblica Istruzione Fioroni».

- All'incontro di martedì scorso lei ha sollevato il problemadegl incentivi.

«Ordinarie storie di burocrazia. A partire da quest'anno il bando per gli incentivi agli insegnanti viene gestito dalla Comunità montana. Loro dicono che per una serie di difficoltà non è ancora stato fatto, in quanto prima deve essere approvato il programma annuale della Regione. In conclusione il bando per il 2006/2007 arriverà con un anno di ritardo».- Qual è l'umore dei docenti nella scuola di Paularo ?

«Sono stati critici rispetto all'autogestione, come fossero loro responsabili di questa situazione. Vanno capiti anche gli insegnanti che, per esempio, sono venuti a lavorare in montagna per il doppio punteggio abolito proprio quest'anno».

- Possibile che l'unico rimedio siano gli incentivi e la strada delle nomine triennali risulti impraticabile?

«Soprattutto i sindacati hanno sollevato obiezioni, dicono che ci siano dei problemi tecnici, che per esempio il Trentino rispetto alle altre regioni italiane non ha. Proporrò al tavolo di lavoro di utilizzare il Friuli come zona sperimentale in cui avviare le nomine triennali».

- Teme per il futuro della scuola di Paularo ?

«No, la chiusura della scuola non è un'ipotesi realistica».

- Vincerà questa sua battaglia?

«Se a livello nazionale fosse affermato che si possano dare cattedre triennali sarebbe una grande conquista. Magari non otterrò il massimo, ma ci spero».

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