In
Carnia
debutta
il
"maestro
virtuale".
Un
superman
della
didattica
con
il
dono
dell'ubiquità
(virtuale),
capace
di
insegnare
a
bambini
fisicamente
a
chilometri
di
distanza,
in
una
classe
(virtuale)
dove
anche
la
lavagna
(virtuale
pure
quella)
è
interattiva
e
condivisa
come
un
videogame.Potenza
della
teledidattica
e
di
un
progetto
sperimentale
da
120mila
euro,
finanziato
dalla
Provincia
e
elaborato
dall'Università
di
Udine,
che,
come
spiegano
a
una
voce
il
direttore
del
Consorzio
Friuli
formazione
Igino
Piutti
e
l'assessore
provinciale
Vittorio
Caroli
«pensiamo
di
far
partire
già
con
il
prossimo
settembre».
L'esecutivo
di
Palazzo
Belgrado
l'ha
già
approvato,
assicura
Caroli:
ora
manca
solo
l'"ok"
politico,
con
il
passaggio
in
commissione
e
in
consiglio
provinciale.
A
far
da
apripista
alle
nuove
frontiere
dell'insegnamento
a
distanza
i
plessi
di
Paularo
,
Arta
Terme,
Piano
d'Arta
e
Zuglio,
con
il
coinvolgimento,
per
un
anno,
di
440
bambini
circa,
240
delle
elementari
e
200
delle
medie,
tutti
con
il
loro
bravo
computer
da
banco.
«Questo
progetto,
che
è
la
prima
implementazione
del
laboratorio
telematico
per
lo
sviluppo
della
montagna
che
sta
attivando
Cirmont
-
spiega
Piutti
-,
metterà
in
rete
virtuale
le
classi
di
questi
comuni,
che
potranno
condividere
lo
stesso
maestro
senza
bisogno
di
spostarsi
e
potranno
lavorare
su
una
stessa
lavagna
virtuale.
Così,
per
esempio,
un
alunno
di
Paularo
potrà
completare
l'espressione
che
la
maestra
ha
scritto
sulla
lavagna
di
Arta,
oppure
il
bambino
potrà
rispondere
alle
domande
che
l'insegnante
gli
pone
da
chilometri
di
distanza.
L'interattività
sarà
bidirezionale».
Merito
dell'utilizzo
del
satellite,
che
riuscirà
a
portare
la
banda
larga
anche
nei
paesini
più
sperduti,
senza
i
disagi
(e
i
costi)
dell'installazione
di
una
rete.«Il
software
per
rendere
più
familiare
il
colloquio
con
il
computer
verrà
predisposto
da
Ingegneria
informatica,
che
cura
la
parte
tecnica
del
progetto,
mentre
per
l'aspetto
della
sperimentazione
didattica
coinvolgeremo
la
facoltà
di
Scienze
della
formazione»,
spiega
Piutti.
Una
vera
boccata
d'ossigeno
(questa
volta
non
virtuale)
per
il
preside
del
comprensivo
di
Paularo
Pasquale
D'Avolio:
«A
Zuglio,
dove
i
bambini
sono
16,
con
due
pluriclassi,
c'è
il
grosso
problema
della
sopravvivenza
della
scuola.
Grazie
alla
telematica,
potremo
evitare
lo
spostamento
fisico
dei
bambini,
creando
classi
virtuali,
in
modo
che
i
bambini
di
ogni
età
seguano
le
lezioni
con
i
loro
coetanei.
La
presenza
del
maestro
non
sarà
eliminata:
ogni
classe
dalla
prima
elementare
alla
terza
media
farà
solo
due
ore
a
settimana
con
il
maestro
"virtuale",
per
quelle
materie
che
più
si
prestano,
come
le
lingue,
la
matematica
o
il
friulano».
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