Martedì, 4 Marzo 2003

Teledidattica, scommessa carnica

Un progetto integrato promosso dalla Provincia insieme all’Università per favorire l’istruzione dell’obbligo

In Carnia debutta il "maestro virtuale". Un superman della didattica con il dono dell'ubiquità (virtuale), capace di insegnare a bambini fisicamente a chilometri di distanza, in una classe (virtuale) dove anche la lavagna (virtuale pure quella) è interattiva e condivisa come un videogame.Potenza della teledidattica e di un progetto sperimentale da 120mila euro, finanziato dalla Provincia e elaborato dall'Università di Udine, che, come spiegano a una voce il direttore del Consorzio Friuli formazione Igino Piutti e l'assessore provinciale Vittorio Caroli «pensiamo di far partire già con il prossimo settembre». L'esecutivo di Palazzo Belgrado l'ha già approvato, assicura Caroli: ora manca solo l'"ok" politico, con il passaggio in commissione e in consiglio provinciale. A far da apripista alle nuove frontiere dell'insegnamento a distanza i plessi di Paularo , Arta Terme, Piano d'Arta e Zuglio, con il coinvolgimento, per un anno, di 440 bambini circa, 240 delle elementari e 200 delle medie, tutti con il loro bravo computer da banco.

«Questo progetto, che è la prima implementazione del laboratorio telematico per lo sviluppo della montagna che sta attivando Cirmont - spiega Piutti -, metterà in rete virtuale le classi di questi comuni, che potranno condividere lo stesso maestro senza bisogno di spostarsi e potranno lavorare su una stessa lavagna virtuale. Così, per esempio, un alunno di Paularo potrà completare l'espressione che la maestra ha scritto sulla lavagna di Arta, oppure il bambino potrà rispondere alle domande che l'insegnante gli pone da chilometri di distanza. L'interattività sarà bidirezionale». Merito dell'utilizzo del satellite, che riuscirà a portare la banda larga anche nei paesini più sperduti, senza i disagi (e i costi) dell'installazione di una rete.«Il software per rendere più familiare il colloquio con il computer verrà predisposto da Ingegneria informatica, che cura la parte tecnica del progetto, mentre per l'aspetto della sperimentazione didattica coinvolgeremo la facoltà di Scienze della formazione», spiega Piutti. Una vera boccata d'ossigeno (questa volta non virtuale) per il preside del comprensivo di Paularo Pasquale D'Avolio: «A Zuglio, dove i bambini sono 16, con due pluriclassi, c'è il grosso problema della sopravvivenza della scuola. Grazie alla telematica, potremo evitare lo spostamento fisico dei bambini, creando classi virtuali, in modo che i bambini di ogni età seguano le lezioni con i loro coetanei. La presenza del maestro non sarà eliminata: ogni classe dalla prima elementare alla terza media farà solo due ore a settimana con il maestro "virtuale", per quelle materie che più si prestano, come le lingue, la matematica o il friulano».

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